Celine Song
DATI TECNICI
Regia
Interpreti
Durata
Genere
Sceneggiatura
Montaggio
Musiche
Distribuzione
Nazionalità
Anno
Classificazione
Attività
Presentazione e critica
Celine Song – sceneggiatrice sudcoreana naturalizzata canadese – fa il suo debutto alla regia con Past Lives, un film che si basa in parte sul suo vissuto personale. La pellicola segna il debutto anche per Christopher Bear e Daniel Rossen – rispettivamente batterista e voce della rock band americana Grizzly Bear – che hanno lavorato per la prima volta ad una colonna sonora per il cinema. Il cast principale include Greta Lee nei panni della protagonista Nora, Teo Yoo e John Magaro. A quest’ultimi due la regista non ha permesso d’incontrarsi prima di girare la loro prima scena insieme: quindi nel film è possibile vedere il primo incontro tra i personaggi (Hae Sung e Arthur), che è anche il primo fra gli attori. Il film è stato presentato in concorso al Festival di Berlino e al Sundance Film Festival, ricevendo il plauso della critica nonché diverse nomination, tra cui cinque candidature ai Golden Globe e due ai Premi Oscar.(…) Ragiona sull’amore, Past Lives, ma anche sull’identità di chi ha lasciato un paese per iniziare una nuova vita in un altro, sul prezzo che una scelta del genere comporta, ma anche sulle opportunità che fornisce. Ribalta le tradizionali prospettive sul romanticismo, facendo della sua protagonista quella pragmatica e concentrata sulla carriera, e dell’uomo il sentimentale capace di scelte impulsive e magari un po’ irrazionali.
Siamo, si sarà capito, in territori linklateriani, del Linklater di Prima dell’alba e successivi, ma la sensazione di déjà-vu non arriva mai.
Celine Song – che come Nora è stata commediografa, prima di darsi al cinema – passa con una certa agilità dal palco allo schermo, cerca di non strafare, a volte regala qualche spiegazione di troppo per eccessiva fiducia nella parola e forse scarsa confidenza con l’immagine, perde la chiusa ideale scegliendo un rivolo di finali che però contengono, per fortuna, anche un richiamo a quella sua bella immagine del bivio.
Soprattutto, non offre soluzioni facili, né troppo consolatorie, alle domande e alle questioni che solleva nel suo film, abbracciando quello che, parafrando un spot di qualche anno fa, potremmo definire “il gusto amaro della vita”.
Amicizia, amore, destino. Tre concetti che formano un ideale triangolo alla base di Past Lives, il film di Celine Song presentato in concorso all’edizione 2023 del Festival di Berlino, di cui vi parliamo in questa nostra recensione. Un film delicato, ma profondo, che poggia con sicurezza sulle spalle dei suoi interpreti e su una scrittura capace di raccontare momenti e situazioni con gran cura e verità. Quello che vien fuori è un film capace di emozionare e far riflettere sul concetto di identità e la difficoltà di lasciarsi alle spalle il passato per trovare se stessi.
Siamo nella Corea del Sud e conosciamo due giovani amici: Na Young e Hae Sung. I due sono molto uniti, competitivi, legati uno all’altro, tanto che nella mente di lei già si affaccia l’idea di un futuro insieme. Un futuro negato quando la famiglia della ragazza si trasferisce all’estero, in Canada, per inseguire opportunità diverse. Dodici anni dopo, quasi per gioco, la ragazza che ha ora il nome occidentale di Nora cerca il vecchio amico online e scopre che lui la sta cercando disperatamente, così si mette in contatto con lui e dà vita a un intenso scambio di messaggi e video-chiamate che fa rinascere la vecchia amicizia e apre a sviluppi e riflessioni sulla propria identità e la strada che ha intenzione di intraprendere.Quale è la natura del rapporto che lega i protagonisti di Past Lives? Che cosa comporta il loro allontanarsi e ritrovarsi, forzato o voluto che sia? La regista Celine Song è brava a tratteggiare i due diversi caratteri che si cercano per poi allontanarsi, vicini e diversi, complementari e speculari. Da una parte c’è la voglia di fuga di Nora, alla quale la Corea sta così stretta, dall’altra Hae Sung, che rispecchia e incarna la cultura del suo paese. Nella fatica che fa la donna a lasciarsi alle spalle il vecchio amico c’è anche la difficoltà nel lasciar andare definitivamente le proprie radici culturali e abbracciare quel futuro che ha sempre sognato per se stessa. Sensazioni e sentimenti che il cast di Past Lives è abile a tradurre su schermo: se Greta Lee è una credibile Nora, altrettanto brago è il suo amico Teo Yoo. Ma sorprende anche il calore e la misura di John Magaro, pur nello spazio ridotto a sua disposizione, capace di proporre le chiavi di lettura giuste per comprendere i protagonisti e il loro rapporto dilatato su oltre vent’anni.Una costruzione narrativa ed emotiva che funziona perché la regista e i suoi interpreti riescono a rendere universali le sensazioni dei personaggi, a trasmettere allo spettatore incertezze, dubbi, desideri e confusione che accompagnano i momenti diversi della loro esistenza. Celine Song lo fa attraverso una scrittura misurata, inquadrature che sottolineano espressioni e gesti, dettagli e momenti che aggiungono verità ed emozione. Si partecipa della storia di questi due bambini che diventano ragazzi e poi adulti, in un tira e molla alla ricerca della propria identità.