Appuntamento a Land’s End

Gillies MacKinnon

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Il novantenne pensionato Tom lascia la casa dove ha vissuto sessant'anni, nell'estremo Nord Est della Scozia, a John O'Groats, per mantenere una promessa fatta alla moglie: percorrere tutta la Gran Bretagna fino al punto più a sud ovest, Land's End. Con gli acciacchi dell'età, a Tom non resta che viaggiare con l'autobus: sarà l'occasione per scoprire e meravigliarsi di un intero Paese che non ha mai vissuto.
DATI TECNICI
Regia
Gillies MacKinnon
Interpreti
Timothy Spall, Phyllis Logan, Natalie Mitson, Ben Ewing, Patricia Panther, Steven Duffy, Saskia Ashdown, Scott Campbell, Anne Kidd, Aila Gavin, Matt Costello, Adam Mitchell, Colin McCredie
Durata
86 min.
Genere
Drammatico
Sceneggiatura
Joe Ainsworth
Fotografia
George Cameron Geddes
Montaggio
Anne Sopel
Musiche
Nick Lloyd Webber
Distribuzione
Trent Film
Nazionalità
Gran Bretagna
Anno
2024

Presentazione e critica

Una giovane coppia, Tom Harper e la moglie Mary lasciano per sempre Land’s End, in Cornovaglia, per trasferirsi a John O’Groats, un piccolo villaggio a Nord Est della Scozia. Vivono insieme per circa sessant’anni fino a quando la donna muore. Così Tom vuole mantenere una promessa fatta a Mary: ritornare a Land’s End, che è il punto più a Sud della Gran Bretagna, ripercorrendo nei minimi dettagli tutte le tappe del viaggio fatto molti anni prima ma in senso contrario. Prende un primo autobus per raggiungere la meta che si trova a 874 miglia di distanza utilizzando il suo abbonamento per pensionati e accompagnato da una valigetta. Lungo la strada e malgrado gli imprevisti, incontra molte persone che sono venute a conoscenza della sua storia e cercano di aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo.

 

The Last Bus. Il titolo originale di Appuntamento a Land’s End rende in modo più chiara l’imprevedibilità di un road-movie intimo fatto di pause, attese, incontri. Ma l’immagine che ritorna frequentemente è soprattutto quella di Tom alla fermata dell’autobus. Da lì inizia ogni volta un nuovo spostamento e parte una nuova avventura. Non è un solo unico viaggio quello del protagonista ma sono tanti piccoli frammenti di ‘storie di vita’, dalla famiglia che lo soccorre e lo ospita, alla determinazione con cui difende una giovane madre col velo o consola una ragazza che sta piangendo. Sono questi squarci più intimi, a volte più silenziosi, altri più umani, che rendono Appuntamento a Land’s End più autentico e vitale e lo mettono a contatto diretto con la vita vera catturando frammenti di realtà. Tra i momenti più intensi, sotto questo punto di vista, ci sono gli sguardi del protagonista fuori dalla finestra mentre la moglie sta facendo l’orto. Nell’ultima inquadratura sul giardino, lei non c’è più. La scomparsa della donna viene mostrata, anzi avvertita, principalmente, attraverso le soggettive di Tom. Il tono è quello di un film britannico tra gli anni Ottanta e Novanta, che si affida principalmente al paesaggio, a un accenno di sentimento di nostalgia nei confronti del passato e punta sulla performance di Timothy Spall, sul suo sguardo stanco, la camminata affaticata in cui si avverte, al di là della bravura dell’attore, una costruzione un po’ troppo rigida del personaggio.

Più spontanea invece la prova di Phyllis Logan nei panni di Mary, perché riesce a mostrare quello che prova Mary anche solo con un primo piano su di lei. Sicuramente è una storia che appassiona proprio per la sua lentezza, non quella magica e ipnotica di Lynch di Una storia vera che invece ha una purezza totale proprio per il modo in cui scarnifica ogni incontro e fa viaggiare solo attraverso gli occhi di Richard Farnsworth.

Ed è proprio la lentezza di un cinema come quello del cineasta scozzese Gillies MacKinnon che è dichiaratamente datato, che sottolinea, anzi costruisce il tempo a un’altra storia di fuga conseguente a un dramma dopo Ritorno a Tara Road oppure evidenzia il rapporto, prima del legame, del protagonista con i luoghi proprio come aveva fatto con Kate Winslet nel Marocco del 1972 in Ideus Kinky – Un treno per Marrakech.

A volte MacKinnon rischia di forzare la mano proprio perché non sembra bastargli la storia che ha davanti. Così c’è qualche giochino stilistico fine a se stesso come quello in cui, nella stessa inquadratura, mostra contemporaneamente Tom giovane e anziano che risulta superfluo e anzi appesantisce una storia che è invece convincente proprio quando mostra la casualità di quello che accade come nel caso di Tom che, attraverso i social, diventa suo malgrado ‘eroe per caso’. In questo modo Appuntamento a Land’s End, proprio come nel miglior cinema di Stephen Frears, riesce a mostrare come le persone normali possono essere anche eccezionali.

 

Mymovies

Di nuovo un on the road per segnare con il finis terrae da raggiungere anche il limite della vita, l’orizzonte non più percorribile. Sarebbe però banale ridurre il film di Gillies MacKinnon al racconto di un lungo viaggio fatto per adempiere ad una promessa, ad un dramma della memoria, importante e vitale quanto si vuole, ma anche maledettamente mortale per quanto metta in scena l’antefatto. Tom (Timothy Spall), ormai molto anziano e malato, dopo la morte dell’amata moglie parte per il viaggio che dalla Scozia lo porterà a sud dell’Inghilterra fino alla fine della terra in Cornovaglia, che è il loro luogo di provenienza. C’è ancora un segreto da svelare, quel segreto che ha determinato la fuga dai luoghi amati con i quali adesso è necessario ricongiungersi.

Il tema del film è da maneggiare con cura e si presta alla commozione, alla lacrima facile, all’ineludibile immedesimazione pensando al corso naturale della vita e bisogna dire che MacKinnon non ci risparmia nulla con l’attore pezzo da novanta che ha come suo protagonista assoluto. L’accigliato e posato Tom viaggia secondo le sue regole sui pullman locali rispettando con una puntualità, proverbialmente inglese, le tappe e gli orari. Sarà anche un modo per scoprire cosa è diventato il rapporto con gli altri. Agli slanci di inattesa umanità che lo salvano dalle situazioni più drammatiche fino alla sua consacrazione come star dei social, si alternano i rapporti duri, lo scontro con una realtà alla quale Tom non è più preparato. In altre parole Appuntamento a Land’s End è un film leggibile, sicuramente sincero. Altrettanto certamente non un film divisivo, anche prevedibile se si vuole. Ma nonostante tutto questo, forse grazie ai flashback improvvisi e contemporanei in un registro di doppia realtà tra passato e presente, a quello sguardo sensibile sul paesaggio che diventa complice, bucolico, ma anche estremo, conferendo segno visibile e manifesto all’animo del protagonista, che il film sa farsi amare. Poi c’è la ruvida consistenza del personaggio, un mai troppo lodato Spall simbolo ed emblema di un cinema sempre attento ai sentimenti (indimenticabile il film che lo rivelò definitivamente quel Segreti e bugie di Mike Leigh che ha saputo raccontare come in poche occasioni le relazioni anche segrete tra i personaggi), con la sua caparbia volontà di raggiungere la meta. Tutto su un registro di cupo presagio, nei gesti e negli sguardi essenziali, riducendo la parola all’osso con uno sguardo rassegnato sul passato felice e sul presente grigio.

Appuntamento a Land’s End è il racconto di un salmone che risale il fiume per trovare il suo luogo d’origine dove finire la propria vita, dove depositare per sempre la propria memoria e quella di chi ha accompagnato e rallegrato la propria vita. Un film a suo modo anche coraggioso in quel possibile destino che lo vedrà come un racconto che gioca forse troppo sull’emozione facile. Ma, per converso, Appuntamento a Land’s End nel suo realismo di stampo inglese, sa rendere lo spettatore consapevole del presente inaspettatamente illuminato dai lampi di un passato che si è felici di avere vissuto.

 

Sentieriselvaggi