About Last Year, opera prima di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e Morena Terranova, è ambientato nella periferia di Torino e racconta la storia di tre giovani ragazze, Celeste, Giorgia e Letizia. Tutte e tre frequentano con passione il mondo del ballroom, una sottocultura LGBTQ+ nata a New York dalla voglia di riscatto della comunità latina e black. Le tre donne protagoniste del documentario sono cisgender, a proprio agio con la loro identità di genere e appassionate di una cultura che appartiene soprattutto alla sfera LGBTQ+, quindi sanno benissimo di essere soltanto delle ospiti. Qui hanno trovato uno spazio in cui essere padrone del proprio corpo al riparo da giudizi, pregiudizi o provocazioni. Le registe hanno seguito le ragazze lungo un intero anno di decisioni importanti, sogni, dubbi e voglia di fuggire.

All’interno della scena ballroom la parola d’ordine è “famiglia”. I performers sono suddivisi in houses, luoghi protetti con a capo un father o una mother. Quello che ormai è diventato un fenomeno globale ben radicato anche nel nostro paese, nasce in principio come luogo di rifugio da una società apertamente ostile e violenta. Ancora oggi spazi come la Kiki House of Savoia sono preziosi per chi ha difficoltà a potersi esprimere liberamente senza sentirsi in pericolo. Si tratta di corpi di colore, forma e genere diversi ma uniti nello stesso flusso di movimenti istintivi. Le tre protagoniste del documentario riescono ad esprimere la propria sessualità senza essere giudicate e oggettificate dallo sguardo maschile cisgender, il quale non è proprio presente alle serate ballroom. Impariamo a conoscere le ragazze nei momenti di relax nella propria stanza, quando la preoccupazione principale è preparare il nuovo look per la prossima serata. Non si tratta soltanto di un outfit o di un costume di scena. I vestiti e gli accessori fanno parte di un travestimento totale, equivalgono al mantello per un supereroe. In questo senso le registe riescono a rendere bene l’idea di comunità che si trova al centro di queste family. La camera si concentra sui volti e indugia sulle forme delle ragazze con la naturalezza e la delicatezza che dovrebbero essere normalità.

Il contesto è quello delle ballroom ma About Last Year è a tutti gli effetti una classica storia di coming of age. Giorgia è la più legata al suo luogo d’origine, mentre Celeste e Letizia sentono stretta la dimensione provinciale e hanno intenzione di partire. Entriamo in punta di piedi nelle loro case e conosciamo i loro genitori nel modo più semplice possibile. La camera è invisibile, anche se da alcuni scambi di battute tra figli e genitori si riconosce l’imbarazzo di trovarsi davanti a un obiettivo. Si parla di prendere la patente, di erasmus in Portogallo e della possibilità di riprendere gli studi. Si riconosce il lavoro di immersione nel contesto compiuto dalle registe per mimetizzarsi e riuscire a cogliere sfumature altrimenti impossibili da ottenere. Per il resto restano impresse nella mente le affascinanti e vorticose sequenze di ballo girate a Torino e Parigi, come un urlo liberatorio nel grigio torpore metropolitano.

Opera valida innanzitutto dal punto di vista sociologico e culturale, About Last Yearè un documentario per un mondo libero in cui esprimere la propria vera natura, la propria sessualità, senza doversi preoccupare di intollerabili pregiudizi e stereotipi.

Un romanzo di formazione consumato attraverso 365 giorni, tra il parquet sudato di una sala da ballo. Perché il vero protagonista di About Last Year è il mondo del ballroom, nato a New York, nella Harlem degli anni Settanta. Attraverso lo sguardo di tre ragazze, Celeste, Giorgia e Letizia, le registe Dunja Lavecchia, Beatrice Surano, Morena Terranova, raccontano la Ballroom Culture, tra sfide, gruppi, house (che sarebbero le famiglie), categorie. Un universo in cui si è tutti uguali. Nè distinzioni, né differenze, né giudizi. Da questo spunto, ecco appunto About Last Year, unico film italiano in concorso alla SIC 2023.

“Il film nasce da un incontro, datato 2017”, spiegano le registe. “Abbiamo incontrato una family di ragazze e ragazzi della comunità del ballroom. Li abbiamo incontrati per dei video professionali, e ci siamo innamorate di questo mondo. Nel corso degli anni abbiamo iniziato a capire come strutturare la storia, che tipo di temi mettere in scena. Siamo tre registe, e confrontandoci abbiamo capito quanto questa comunità cerchi uno spazio sicuro. Noi donne poi dobbiamo avere strumenti necessari per corazzarci. Questa è l’esigenza iniziale. Ci siamo affezionati a loro, per mettere in scena un bisogno trasversale”.

Com’è stato, per le registe, alternarsi dietro la macchina da presa del documentario? “La regia di About last year è condivisa. A turno c’era chi faceva regia, chi faceva riprese. Poi a livello tecnico abbiamo affrontato il montaggio. Un percorso condiviso, insieme alle ragazze protagoniste. Abbiamo un gruppo whatsapp, ci sentiamo spesso. Siamo amiche, e ci conosciamo da sempre. Il cinema c’è sempre stato. Inizialmente abbiamo fondato un’associazione, anche per accedere ai finanziamenti. Abbiamo scoperto il ballroom, ed è stato il primo progetto”.